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Ho già pubblicato due libri su Dante: "Il pensiero politico di Dante", pubblicato dalla casa editrice Aletti, e "I fondamenti storici e filosofici del pensiero politico di Dante", pubblicato dalla Albatros. Ho presentato questi libri in sedi prestigiose, come "Circolo degli Artisti Casa di Dante" a Firenze, e "l'Accademia Belli" di Roma, e non nego di aver avuto molte difficoltà nel far accogliere la mia interpretazione del pensiero di Dante: il mio è un Dante molto diverso dall'arcigno professore, un po' reazionario e molto "medioevale", che viene presentato dalla cultura ufficiale italiana. Il mio Dante è un uomo d'azione, fin da giovane attivamente impegnato nella vita politica e culturale della sua città, e attento, a tutto ciò che accadeva nell'Italia e nell'Europa del suo tempo. Un funesto colpo di stato lo privò della patria, rendendolo esule, ed egli, sempre in fuga e a perenne rischio della vita, si dedicò allo studio e alla scrittura per giovare ai posteri, poiché gli fu impedito di giovare ai contemporanei: come egli stesso ha scritto, il racconto dei suoi viaggi nei tre mondi dell'aldilà, altro non è che la narrazione allegorica del mondo terreno; un viaggio nel tempo...